Uno studio sperimentale ha dimostrato che le statine migliorano la risposta immunitaria in un modello di sclerosi multipla


Ricercatori dell’Università della California ( UCSF, Usa ) hanno dimostrato per la prima volta che le statine, ampiamenti impiegati come farmaci ipocolesterolemizzanti, modificano in modo favorevole la risposta immunitaria.
Lo studio pubblicato sulla rivista Nature ( Youssef S et al, Nature 2002; 420: 78-84) ha valutato l’effetto degli alti dosaggi dell’Atorvastatina su topi, nutriti in modo da causare una malattia che mimasse la sclerosi multipla.
La statina ha impedito lo sviluppo di sintomi permanenti della malattia.
Tra gli animali che presentavano recidive, il farmaco è stato in grado di revertire la paralisi e di ripristinare la mobilità.
Inoltre la terapia a base della statina ha anche ridotto la paralisi in un gruppo di animali che aveva sviluppato sintomi cronici associati alla sclerosi multipla di stadio avanzato.
Gli Autori hanno anche dichiarato che i topi trattati con l’Atorvastatina hanno presentato una minore incidenza di danni cerebrali e spinali rispetto alle previsioni.
E’ attualmente in corso uno studio che sta valutando gli effetti della Simvastatina, un’altra statina, su 32 pazienti con sclerosi multipla recidivante. ( Xagena 2003 )

Neuro2003


Indietro

Altri articoli

C’è stato un notevole interesse per le statine a causa dei loro effetti pleiotropici oltre alle loro proprietà ipolipemizzanti. Molti...


L’alterazione della barriera emato-encefalica e della migrazione transendoteliale delle cellule immunitarie rappresentano i primi cambiamenti che concorrono alla formazione della...


Lo studio coordinato dei Ricercatori della Medical University of South Carolina ha indicato che le statine, farmaci che abbassano il...


Le opzioni terapeutiche nella sclerosi multipla sono limitate. I farmaci immunomodulatori, come l’Interferone-beta ed il Glatiramer, sono solo parzialmente...


Nel 2003, nel corso dell’Annual Meeting dell’American Academy of Neurology, furono presentati i risultati del primo studio clinico sull’uomo della...